FILIERA TURISTICA IN PUGLIA GLI SCENARI ECONOMICI DOPO IL CORONAVIRUS
Il tema al centro di un webinar organizzato da Intesa Sanpaolo e Srm con i
principali operatori del settore
Bari, 15 marzo 2021 – “Scenario e prospettive di ripresa della filiera turistica in Puglia”. E’
questo il titolo dell’analisi presentata da Intesa Sanpaolo e Srm, Centro Studi collegato al Gruppo
bancario, nel corso di un webinar che ha coinvolto i principali operatori regionali del settore. Dopo
l’intervento introduttivo di Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e
Puglia di Intesa Sanpaolo, il dibattito ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Massimo Deandreis,
Direttore Generale di Srm.
Le previsioni illustrate nel corso dei lavori evidenziano una rilevante contrazione della domanda
turistica in Puglia nello scorso anno con un -43,2%. In questo contesto emerge un calo più
contenuto delle presenze turistiche italiane (-34,2%) rispetto a quelle straniere (circa -70%).
Si stima che la crisi abbia tagliato il 43,2% del valore della spesa turistica registrata nel 2019 e il
47% del fatturato delle imprese del settore “core” della filiera turistica, con un impatto negativo
sul Pil regionale pari a -0,66% (Italia -1,48%).
In un contesto macro-economico che si prevede in miglioramento, il turismo affronterà una sfida rilevante.
Dai tre scenari elaborati da Srm, che si distinguono per la velocità della ripresa, emerge una crescita della
domanda turistica in Puglia con valori tra 9,6, 11,8 e 13,4 milioni di presenze, rappresentando
rispettivamente il 62,3%, il 76,3% e l’86,6% del potenziale espresso nel 2019. In particolare, si prevede
una ripresa più veloce del turismo domestico rispetto a quello internazionale.
In termini di valore aggiunto, si stima che nella regione la ripresa della domanda turistica possa far
recuperare tra i 59 e i 317 milioni di euro a seconda delle tre ipotesi considerate. Si ricorda che il peso
della filiera turistica sul totale dell’economia regionale è del 10,6%.
Le prospettive per l’immediato futuro lasciano ben sperare in un biennio in recupero, conseguenza di
una serie di fattori positivi, tra cui il graduale rientro dell’emergenza sanitaria, anche grazie alla campagna vaccinale in programma. Sia nel breve che nel medio-lungo periodo, il settore turistico
pugliese dovrà adeguare la propria offerta per poter intercettare una domanda in profonda
trasformazione. Tra le priorità da affrontare per le imprese del settore c’è quella di adeguare le
strutture ai protocolli sanitari, con particolare attenzione alla salubrità degli ambienti. Per
riconquistare il turismo internazionale sarà necessario puntare su politiche di marketing forti e
coordinate, orientate sia agli aspetti digitali che a quelli sostenibili, su una riqualificazione dell’offerta
di prodotti e servizi, per valorizzare al massimo la fascia medio-alta della domanda nazionale e
straniera.
I tre scenari elaborati da Srm per il settore turistico pugliese nel dettaglio:
• Scenario 1 (più ottimistico)
Per il 2021 si stimano 13,4 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda del 2019 di
quasi l’87%, più inteso del dato nazionale (76,8%) e meridionale (79%). In riferimento alla
provenienza, lo sprint della domanda nazionale è rilevante, superiore a quello nazionale e meridionale
(92,3% contro 90,1% Italia e 91,5% Mezzogiorno), mentre quello relativo alla componente
internazionale si presenta meno vivace ma comunque più consistente rispetto alle altre aree
considerate (69,5% contro 63,7% Italia e 60% Mezzogiorno). L’impatto positivo sulla spesa turistica
è di +6.879 milioni di euro rispetto all’anno precedente (recupero dell’83,7% sul 2019, Italia 73,9%
e Mezzogiorno 75,9%). Tale incremento favorirebbe una crescita di 2.900 milioni di euro del fatturato
del settore (recupero del 76,8% rispetto al 2019, Italia 70,3% e Mezzogiorno 72,2%).
• Scenario 2 (base)
Per il 2021 si stimano 11,8 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda sul 2019
del 76,3%, maggiore del dato nazionale (65,4%) e meridionale (67,4%). Anche in questo scenario si
riscontra una maggiore vivacità nella ripresa della domanda domestica (83%) rispetto a quella estera
(56%), ed il recupero dei valori del 2019 resta, in entrambi i casi, più alto rispetto a quanto si prevede
per l’Italia (presenze nazionali 81,7%, presenze straniere 49,5%) e per il Mezzogiorno (80,9% e
45,7%). L’impatto positivo sulla spesa turistica è di quasi +6.000 milioni di euro rispetto all’anno
precedente (recupero sul 2019: 72,4%, Italia 61,9%, Mezzogiorno 62,9%). Tale incremento
favorirebbe una crescita di 2.526 milioni di euro del fatturato del settore (recupero del 66,8% rispetto
al 2019, Italia 59,2%, Mezzogiorno 60%).
• Scenario 3 (meno ottimistico)
Per il 2021 si stimano 9,6 milioni di presenze, riconquistando oltre il 62% della domanda turistica del
2019, recupero maggiore al dato nazionale e meridionale (52,3% e 53%). La componente domestica
recupera il 71,6% sul 2019 (Italia 71,7%, Mezzogiorno 69,4%), mentre quella internazionale il 34,3%
(Italia 34%, Mezzogiorno 26,4%). L’impatto positivo sulla spesa turistica annuale è di 4.968 milioni
di euro (recupero sul 2019: 60,4%, Italia 50,7% Mezzogiorno 50,1%) con una spinta del fatturato del
settore di 2.123 milioni di euro (recupero del 56,2% rispetto al 2019, Italia 48,9%, Mezzogiorno
47,6%).
Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo:
“La pandemia ha colpito duramente l’intera filiera turistica del Mezzogiorno. Nei prossimi mesi le
imprese pugliesi di questo settore avranno l’opportunità di ripartire e la Banca continuerà a
sostenerle, offrendo loro tutti gli strumenti necessari per riorganizzare le attività. Il nostro Gruppo,
sin dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria, ha messo in campo misure nazionali significative per
le aziende dell’industria turistica: un plafond da 2 miliardi di euro a sostegno della liquidità e la
possibilità di sospendere fino a 24 mesi le rate dei finanziamenti in essere. Inoltre con l’accordo con
Federalberghi, siglato a maggio dello scorso anno, abbiamo ribadito l’impegno nel settore non solo a livello finanziario ma anche consulenziale per tutti gli associati. Nel 2020 abbiamo concretamente
sostenuto l’intero sistema produttivo pugliese. Basti pensare che abbiamo erogato finanziamenti,
compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 2,6 miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso circa
38.000 moratorie per un debito residuo di 3,3 miliardi e favorito oltre 30 accordi regionali di filiera”.
Massimo Deandreis, Direttore Generale di Srm: “Gli scenari 2021 in Puglia indicano una ripresa
della domanda complessiva, spinta in particolar modo da quella domestica, mentre la piena ripresa
delle presenze straniere, in particolare quelle più “lontane”, avverrà solo più avanti. I dati dello
scenario base prevedono – per quest’anno – un recupero di circa il 76% delle presenze effettive del
2019. Dati importanti ma ancora lontani dal pieno recupero. Occorre quindi lavorare sui punti di
debolezza, tra cui l’eccessiva stagionalità del turismo concentrato per l’82% delle presenze nel
periodo maggio-settembre con un quarto delle presenze relativo al turismo balneare. L’analisi è
ricca di spunti per gli operatori. La Puglia ha tutte le caratteristiche – ambientali e culturali in primis
– per superare questo momento e ripartire bene appena la pandemia sarà superata. Ma il Covid ci
insegna che alcune trasformazioni sono destinate a durare: investire ora in digitale, sostenibilità e
diversificazione dell’offerta turistica è essenziale per essere più forti domani. Tenendo conto che la
qualità della sanità resterà un elemento chiave anche sulle dinamiche dell’offerta turistica”.