La pandemia il Capodanno in piazza si porta via
MARGHERITA AGATAAll’anno che verrà si brinda guardando la tv.
Pigiamone e pantofole è l’outfit d’ordinanza per accogliere il 2021
Ricorderemo il 2020 come l’annus horribilis della pandemia. L’anno della vita sospesa. Lockdown, distanziamento sociale, smart working sono le parole che hanno fatto d’un colpo irruzione nel nostro lessico quotidiano. “Andrà tutto bene” ci dicevamo a marzo, per celare dietro l’ottimismo la paura. E invece è andato tutto male. Il virus arrivato dalla Cina ha continuato e continua a mietere vittime. Mentre si cantava dai balconi, un’intera generazione se ne è andata in silenzio, così come in silenzio ha tirato su l’Italia dalle macerie della guerra, senza mai fare troppe storie.
Tanti, troppi, i volti noti del mondo della cultura, dell’arte e dello sport che ci hanno lasciato: Ezio Bosso, Gigi Proietti, Sean Connery, Ennio Morricone, Lucia Bosè, Luis Sepùlveda, Eddie Van Halen, Kobe Bryant, Paolo Rossi, Diego Armando Maradona. E l’elenco sarebbe ancora lungo. Un triste rosario di icone del nostro tempo entrate a far parte, con le loro storie, della nostra storia.
Una cosa buona, però, questo anno nefasto ce la lascia in dote. Anzi due. La prima: non dover avere per forza una risposta alla fatidica, quanto inevitabile, domanda “cosa fai a Capodanno?”. Niente cenoni, serate danzanti o parure scintillanti da esibire. Finalmente un Capodanno egualitario. L’outfit d’ordinanza per tutti è il pigiamone di flanella. Al massimo qualche civetteria ce la si può concedere sulla pantofola da abbinare.
La seconda (la più importante) è aver posto fine alla diatriba tutta lucana sulla località più adatta a ospitare il Capodanno in piazza della Rai. Puntuale come lo zampone con le lenticchie a mezzanotte, di questi tempi, ad infiammare il dibattito nostrano la questione delle questioni: Matera o Potenza? No, meglio Maratea. E allora perché no Venosa. No, tocca a Policoro. E a Melfi niente?
La pandemia ci ha tolto dall’impiccio: niente a nessuno. Neanche a Terni, che avrebbe dovuto ospitare questa edizione del Capodanno televisivo. Tutti a casa. Ci si può “assembrare” solo tra congiunti e non più di 4 alla volta. Amadeus ha messo alla porta direttamente dagli studi Rai un 2020 da dimenticare e salutato in musica il 2021.
“L’anno che verrà” non c’è posto per le guerre di campanile, adesso è… L’Ora del Sud.