Stop dell’oleodotto Taranto-Viggiano: quali le ripercussioni sul COVA?
Nelle settimane scorse l’assessorre Rosa ha replicato stizzito ad una nostra nota che metteva in evidenza alcune forzature comunicative orientate alla mera propaganda sulla sospensione delle attività dell’impianto TOTAL a Corleto Perticara.
Facevamo notare che lo stop temporaneo all’impianto sembrava essere, in qualche modo, programmato in concomitanza ad un altro stop, quello dell’oleodotto Viggiano – Taranto previsto per fine aprile. Negli ultimi giorni l’aggravarsi dei problemi agli impianti ha costretto TOTAL a sospendere le attività ben prima dello stop programmato per fine aprile.
Tuttavia la fermata dell’oleodotto Viggiano – Taranto fa sorgere ulteriori preoccupazioni e interrogativi sull’altro grande impianto di estrazione petrolifera che insiste sul territorio lucano: il COVA di Viggiano.
L’osservatorio Popolare della Val D’Agri qualche giorno fa ha lanciato l’allarme sulle implicazioni che un eventuale fermo dell’impianto comporterebbe su tutta l’area del COVA.
La preoccupazione principale è ovviamente collegata alla fase di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, considerato che le attività di fermo e manutenzione comporterebbero l’arrivo di un numero rilevante di persone nella cittadina di Viggiano. In aggiunta a questo ci sono tutta una serie di aspetti collegati alle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale rilasciata nell’ormai lontano 2011.
Difatti, In applicazione del principio di precauzione dettato in materia ambientale dal combinato disposto dall’art. 3 bis, 1° comma, e dall’art. 3 ter, 1° comma, del D. Lgs. n. 152/2006 e ai fini del mantenimento dello stato attuale della qualità dell’aria, deve essere stipulato un protocollo operativo tra l’A.R.P.A.B., il Comune di Viggiano e la Società ENI SpA, finalizzato alla verifica dello stato di qualità dell’aria prima e dopo la realizzazione di interventi di ammodernamento o manutenzione. Tale protocollo dovrà prevedere che, in caso di fermata generale dello stabilimento e prima del riavvio, dovrà essere effettuato con mezzo mobile, il monitoraggio della qualità dell’aria della zona circostante il Centro Olio Val d’Agri in punti pre-concordati, per un tempo prefissato e per tipologia di inquinanti predefinita tra le parti.
Crediamo che le preoccupazioni dell’Osservatorio popolare siano del tutto fondate e per questa ragione abbiamo deciso di interpellare l’Assessore Rosa per avere chiarimenti sul paventato stop alle attività del COVA e sull’attivazione di tutte le misure necessarie che esso comporta per preservare la sicurezza.
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale